La parenzana – il percorso della salute e dell’amicizia

La ferrovia a scartamento ridotto Parenzo – Trieste, popolarmente conosciuta con il nominativo di Parenzana, è stata aperta nel 1902 con lo scopo di collegare le zone più povere della parte nord-occidentale della penisola con i grandi mercati delle città dove vino, olio, frutta, verdura, grano, legno, pietra e altri prodotti dell’Istria. Percorrere il percorso lungo 123 km richiedeva ben 7 ore e 20 minuti, con una velocità massima di soli 25 km/h. La leggenda narra che dopo la chiusura della ferrovia nel 1935, non più redditizia dopo lo sviluppo del trasporto in autobus (più rapido ed economico), le rotaie furono smantellate e, per decisione di Mussolini, caricate su una nave diretta in Abissinia (l’odierna Etiopia). Ma non vi sono mai arrivate perché la nave venne affondata dalle forze aeree alleate. Tuttavia, fonti storiche testimoniano che carri, rotaie e altri materiali venivano venduti all’asta pubblica. Rimangono a testimonianza il corridoio ferroviario e i resti costruttivi preservati: un gran numero di edifici ferroviari di accompagnamento, ben 11 ponti, viadotti e gallerie testimoniano questa impresa di costruzione estremamente preziosa. Il tratto che va da Grisignana a Portole e Levade è considerato la parte architettonica più interessante del percorso, dove sono stati costruiti quattro dei sei viadotti e sei dei nove tunnel dell’intera linea.

Dopo molti anni di abbandono, la Regione istriana e i suoi partner sloveni – le città di Capodistria, Isola e Pirano – con fondi europei, hanno trasformato il percorso in pista pedonale e ciclabile che, sotto il nome ufficiale di Parenzana – Sentiero della Salute e L’amicizia, è diventato il sentiero turistico più trafficato dell’Istria, un’attrazione turistica speciale che, per l’esigenza di adattare la ferrovia alla conformazione del terreno, si snoda lungo i pendii delle dolci colline istriane, aprendo una vista su panorami eccezionali, da togliere il fiato. Il Museo della Parenzana è attivo a Isola dal 2000 e nel 2007 a Levade è stata inaugurata presso la stazione dei treni una mostra permanente sulla Parenzana.

Tra i fondatori e primi scopritori registrati, risultano Carlo Testoni e Pietro Giovannelli di Pola, originari della tartufaia in Emilia Romagna; la baronessa Barbara Hütterott (figlia di Georg Hütterott – industriale e commerciante, proprietario dell’isola di Sant’Andrea nei pressi di Rovigno, che fu anche console onorario dell’Impero giapponese a Trieste) e lo scienziato Massimo Sella, allora direttore dell’Istituto di Biologia Marina di Rovigno. Dato che gli abitanti dell’Istria non erano abituati alla ricerca del tartufo, i primi cercatori furono portati dalle province italiane – Ferrara, Bologna e Ravenna. Nel 1937 la famiglia del primo aviatore istriano (1912) Emilio Facchini di Levade, proprietario anche delle terme di Santo Stefano, ricevette una concessione sulla foresta di Montona. Iniziarono allora le prime Giornate autunnali del tartufo (Festa del tartufo)